“Perché amo la scuola? Proverò a dirvelo. Ho un’immagine. Ho sentito qui che non si cresce da soli e che è sempre uno sguardo che ti aiuta a crescere. E ho l’immagine del mio primo insegnante, quella donna, quella maestra, che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della scuola. Non l’ho mai dimenticata. Lei mi ha fatto amare la scuola. E poi io sono andato a trovarla durante tutta la sua vita fino al momento in cui è mancata, a 98 anni. E quest’immagine mi fa bene! Amo la scuola, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla. Questo è il primo motivo perché io amo la scuola."
"Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così dovrebbe essere! Ma non sempre riesce ad esserlo, e allora vuol dire che bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, - è questo il segreto, imparare ad imparare! - questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani.” (Papa Francesco, 10 maggio 2014)
Anche il mondo della Scuola
è profondamente addolorato per la scomparsa di Papa Francesco
Papa Francesco ha riservato un’attenzione costante al tema della scuola e dell’educazione, riconoscendo il ruolo fondamentale che queste rivestono nella crescita delle nuove generazioni. Nei suoi interventi, il Pontefice ha più volte ribadito che l’educazione non può limitarsi alla semplice trasmissione di nozioni, ma deve puntare alla formazione integrale della persona. In un discorso rivolto agli insegnanti, ha messo in guardia dai rischi della “globalizzazione attuale”, che può portare a un’istruzione “appiattita su determinati programmi spesso asserviti a interessi politici ed economici”.
Il Papa ha definito la situazione attuale una vera e propria “catastrofe educativa”, denunciando come circa 250 milioni di bambini nel mondo siano esclusi dall’istruzione a causa di guerre, migrazioni e povertà. Questa consapevolezza ha spinto Francesco a promuovere iniziative per garantire un’educazione inclusiva e di qualità, accessibile a tutti, senza distinzioni di condizione sociale o provenienza geografica. Nel contesto scolastico, ha affrontato anche temi delicati come il bullismo, sottolineando che “prepara alla guerra, non alla pace”, e invitando a costruire ambienti scolastici fondati su rispetto e solidarietà.
Papa Francesco ha spesso richiamato l’importanza di una collaborazione tra scuola e famiglia. In un aneddoto personale, ha ricordato come da bambino fu invitato dalla madre a chiedere scusa alla maestra dopo un comportamento scorretto, sottolineando che “c’era un’unità” tra genitori e insegnanti. Oggi, ha osservato, la tendenza è spesso opposta, con i genitori che si schierano contro i docenti: “È terribile quello. Ma tornare a quei ricordi ci fa bene”. Le sue parole continuano a ispirare docenti, studenti e famiglie, rafforzando la convinzione che la scuola sia un pilastro insostituibile per la costruzione di una società più giusta e pacifica.
GRAZIE PAPA FRANCESCO!
Il Consiglio dei Ministri in data 22 aprile ha proclamato il lutto cittadino fino a sabato 26 aprile 2025, giorno in cui alle ore 10:00, sul sagrato della Basilica di San Pietro di Roma, sarà celebrata la Santa Messa esequiale del Romano Pontefice Francesco.
Per onorare la sua memoria e condividere il sentimento di cordoglio che unisce tutti, al di là del credo religioso, il nostro Istituto interromperà le attività didattiche e ricorderà Papa Francesco con un minuto di silenzio e raccoglimento
lunedì 28 aprile, alle ore 15:00
da Segreteria
del mercoledì, 23 aprile 2025