Cosa fa
Il plesso di San Pio X, come veniva chiamato, venne costruito alla fine degli anni sessanta (1969), per offrire una scuola a un quartiere in forte aumento demografico dovuto all’immigrazione per il “boom economico” dell’area industriale del nord milanese. Era abitato per la maggior parte da famiglie venete ( da cui il nome ) e da molte provenienti dal meridione .
In precedenza i bambini in età scolare frequentavano i plessi di Cassina Savina, (S. Bernardo), di Cascina Gaeta o la centrale “Duca D’Aosta” ( l’odierna King).
Era una scuola nuova, con docenti alle prese con alunni provenienti da molte regioni e con usi e tradizioni diversi e spesso anche con situazioni “difficili”, al limite della legalità. Sono i primi anni settanta, il contesto risente dei forti contrasti generazionali e del ’68, delle bande criminali che agiscono nella zona ( è il periodo della Banda della Comasina…) e la scuola faticosamente cerca di rinnovarsi attraverso l’introduzione dei Decreti Delegati del 1974 aprendo le porte alla partecipazione dei genitori. A seguito delle prime votazione degli Organi Collegiali avvenute in tutte le scuola statali d’Italia, in data 15 marzo 1975, si riunì il primo Consiglio di Circolo che elesse come Presidente il genitore Laurentino Gentile.
Ma la data chiave è il 10 luglio del 1976, quando la nube tossica di diossina fuoriuscita dall’ICMESA di Meda colpì gran parte del territorio del 2^ Circolo e in particolare del Villaggio San Pio X. E’ in questo momento che la scuola diventa un punto fondamentale di aiuto e supporto alla popolazione in un momento così drammatico. Le scuole raddoppiano il loro impegno per tenere i bambini lontani dalle zone inquinate, vengono effettuati trasferimenti in zone più sicure, viene istituito un tempo scuola più lungo che occupi il pomeriggio con mensa ed attività integrative: sono i primordi del tempo pieno. Il plesso raddoppia il suo organico : arrivano docenti giovani, da ogni parte d’ Italia, rimangono per poco, a volte per un solo anno scolastico e insieme alle docenti già presenti nel plesso, si crea un modo nuovo di fare scuola. Sono gli anni in cui Gianni Rodari si fa conoscere con la sua “Grammatica della fantasia” e le sue idee si diffondono , vengono studiate, assaporate, applicate.
Nel 1983 il plesso ha personale nuovo immesso in ruolo dopo il concorso, Gianni Rodari è morto da tre anni,nel Collegio Docenti anche le nuove leve approvano con entusiasmo l’idea di intitolare il plesso chiamato da tutti di “San Pio X” al poeta e scrittore per bambini.
Il Consiglio di Circolo approva la scelta e delibera il 4 maggio 1983 di fare richiesta per l’intitolazione a Gianni Rodari e dopo tutto l’iter burocratico del caso, il plesso, ormai diventato totalmente a tempo pieno, viene intitolato ufficialmente con nota del Provveditore agli Studi di Milano il 14/11/1988, con celebrazioni, interventi e pose della targa che abbracciano tutto l’anno scolastico 1988/89.
Sono passati quasi vent’anni dalla costruzione dell’edificio.
Siamo ormai nel nuovo millennio, il quartiere è cresciuto, si è amalgamato, ha trovato
una sua identità,”a pluribus unum” da molti uno, com’è scritto sul dollaro e Gianni Rodari continua ad essere un punto di riferimento , anche oggi con i suoi insegnamenti, le sue intuizioni didattiche e metodologiche, precursore della globalizzazione, aiuta alunni e docenti all’accettazione dell’altro, al rispetto delle regole a divenire migliori.
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